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Pubblicato dieci anni fa con il titolo "Il profumo della farina calda" e accolto con favore da critica e pubblico (premiato in diciotto Concorsi Letterari in Italia e uno in Svizzera), questo romanzo torna in libreria modificato solo nel titolo e arricchito da una prefazione di Cristiana Vettori. Scritto in parte nel 1994 e completato quindici anni dopo, conserva un notevole valore storico e regala un'idea di futuro di forte attualità. Viviamo in tempi in cui Economia Green e Sviluppo Sostenibile sono indicati come ultimi rimedi per salvare la Terra; ma sono anche tempi in cui cresce un pericoloso revisionismo storico. Questo libro ha il pregio di immaginare un futuro dove la conoscenza del passato aiuta a costruire un futuro dove la terra, l'acqua, le piante, gli animali, gli uomini e la modernità convivono in reciproco rispetto.